Un altro modo di apprendere e di insegnare
Un altro modo di imparare e di insegnare
Sonntag, 9. August 2020
L'ascolto à la Birkenbihl come esercizio di concentrazione
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Mittwoch, 15. Juli 2020
Come allenarsi ad articolare bene la pronuncia
Pronunciare bene, significa articolare correttamente gruppi consonantici e vocalici non sempre facili, specie in un'altra lingua. Per articolare bene si devono far lavorare i muscoli della bocca. Immaginetevi in una palestra, dove vi dicono di fare tre serie di vari esercizi, alcuni più facili, altri meno, certi proprio impossibili al punto da cui partite. Voi cosa fate?
Vi mettete a fare :
Ok, se non avete pensato da soli la risposta, peggio per voi...
Vi dovrebbe venir spontaneo, come a me, di aprire esageratamente la bocca, articolando ogni singola parola al rallenty, scandendo ogni singola sillaba con precisione, affinché la vecchina possa leggervi il labiale, se proprio non ci sente...
Allora : createvi questa tenera vecchietta, datele un nome e trattatela con affetto, andando a farle visita regolarmente per farle ascoltare/vedere le parole che state imparando a pronunciare bene.
E visto che ci siete portatele i miei cari saluti😉 Io la vedo spesso. Le faccio regolarmenete VEDERE la lingua che sto imparando al momento, lo spagnolo, e anche l'inglese. Poi devo riprendere col francese! Insomma...si ricorderà sicuramente di me!
Vi mettete a fare :
esercizio - rallentato - progressivo - continuato !
Per i muscoli della bocca predisposti all'articolazione vale lo stesso.
Fondamentale è tenere a mente che, se volte arrivare ad articolare correttamente in maniera sciolta e automatica - senza più aver bisogno delle correzioni del vostro personal trainer - dovete leggere o ripetere il vostro modello dell'audio RALLENTANDO e ARTICOLANDO ESAGERATAMENTE!
Per aiutarvi a mantenere questa impostazione immaginate che volete leggere il vostro testo ad una persona molto molto anziana : una centenaria mezza sorda che non ricorda più molto della lingua che state imparando voi, pur avendola un tempo parlata bene. Vedetevi davanti questa tenera vecchietta alla quale volte far ascoltare il brano che state preparando.
Che fate?
Non è una domanda retorica! Pensateci un attimo prima di continuare a leggere e date una risposta!
CHE FATE?
Vi dovrebbe venir spontaneo, come a me, di aprire esageratamente la bocca, articolando ogni singola parola al rallenty, scandendo ogni singola sillaba con precisione, affinché la vecchina possa leggervi il labiale, se proprio non ci sente...
Allora : createvi questa tenera vecchietta, datele un nome e trattatela con affetto, andando a farle visita regolarmente per farle ascoltare/vedere le parole che state imparando a pronunciare bene.
E visto che ci siete portatele i miei cari saluti😉 Io la vedo spesso. Le faccio regolarmenete VEDERE la lingua che sto imparando al momento, lo spagnolo, e anche l'inglese. Poi devo riprendere col francese! Insomma...si ricorderà sicuramente di me!
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Dienstag, 14. Juli 2020
Esercizi avanzati per la interiorizzazione delle lingue
Se avete lavorato bene un brano decodificato in attivo e passivo e
a) vi riesce al 100% il Blanko
b)capite ogni parola del brano anche ascoltando il veloce senza dover leggere
c)riuscite al 90% a fare i tre cloze ed il Kontra sia scritti che orali,
allora siete pronti per fare a rotazione le seguenti attività sia scritte (facendovi se possibile poi correggere da un madre lingua) che orali (preferibilmente registrandovi) :
a) vi riesce al 100% il Blanko
b)capite ogni parola del brano anche ascoltando il veloce senza dover leggere
c)riuscite al 90% a fare i tre cloze ed il Kontra sia scritti che orali,
allora siete pronti per fare a rotazione le seguenti attività sia scritte (facendovi se possibile poi correggere da un madre lingua) che orali (preferibilmente registrandovi) :
- leggete il testo, evidenziandovi le parole chiave con un colore che vi piace e ricopiatele in ordine una sotto l'altra, così come vengono nel testo (usate sostantivi e verbi, se volete con colori differenti). Quindi provate a costruire il testo riscrivendolo seguendo l'ordine dei sostantivi e verbi trascritti : posate lo sguardo su un vocabolo per volta e vedete se vi tornano in mente le frasi o parti di frasi collegate a quella parola. Se non vi riesce con alcune parole andate i rivedervi la parola evidenziata nel testo, leggete quella parte di testo e poi riprovate a riscrivere senza guardare. Se l'esercizio vi viene con troppa difficoltà, vuol dire che dovete riprendere con l'ascolto attivo (ascoltando mentre leggete) e passivo per far maturare il testo©.
- scrivete una listaABC© con tutti i vocaboli del brano e solo guardando la lista provate a ricostruire il testo.
- provate a riscrivere il testo senza aiuti
- provate a raccontarvi il testo con e senza lista di parole chiave
- scrivete i singoli vocaboli che vi interessa interiorizzare su altrettanti foglietti e mischiateli. Poi tirateveli a sorte : dite una frase con quel vocabolo ( probabilmente vi verrà in mente quella del testo, ma vedrete che comincerete a usare quelle parole anche per dire cose diverse dal testo: ottimo !)
- categorizzate i vocaboli scritti sui foglietti e raccontate / scrivete storie anche diverse dal testo.
Se avete un amico o un'amica madre lingua chiedete la cortesia di leggere quel che scrivete e controllate insieme le vostre registrazioni, soprattutto chiedete di correggervi mentre provate a raccontare a voce. (Per le correzioni orali efficaci leggi Il modo vincente di correggere e farsi correggere
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Il modo vincente di correggere e di farsi correggere, parlando le lingue
Vediamo come si può ottimizzare la correzione a caldo, fatta in tempo reale: di norma viene registrata dal discente con un rapido : "ah,si è vero, me lo dimentico sempre!"- ma poi difficilmente se ne ricorderà in modo duraturo. Le correzioni fatte al volo sono infatti frammenti, che sfuggiranno in modo quasi immediato alle maglie della nostra memoria.
"Come mi aveva detto di dire? di pronunciare?di formulare? Non mi ricordo!"
A volte non viene nemmeno più in mente, che ci sarebbe qualcosa da ricordare...Questo perché colui o colei che racconta è focalizzato sul contenuto che sta esponendo e, per non perdere il filo del proprio discorso, si soffermerà solo pochissimi secondi sulla correzione, pensando che dopo se ne ricorderà per certo. Ma non è così! Soprattutto estirpare gli errori già acquisiti dalla memoria lunga diventa un'impresa davvero ardua... Ci sono però modalità di correzione molto efficaci, che possono averla vinta anche sull'errore consolidato!
Così ad esempio è veramente utile:
1.venir stoppati ogni volta che si ripete lo sbaglio
Non importa quante volte: OGNI VOLTA!
Vedrete che ad un certo punto continuerete ancora a ripetere l'errore consolidato, MA inizierete a sentirvelo dire, e quindi, a diventarne consapevoli, cominciando ad auto-correggervi! Da qui il primo passo a cancellare l'errore consolidato e sostituirlo con la versione giusta è fatto.
2.E' tuttavia possibile che, pure essendo divenuti ad un certo punto consapevoli dell'errore, qualche giorno dopo, riprendiate a non accorgervi che lo state rifacendo. Per poter modificare in via definitiva l'errore acquisito occorre infatti un mini allenamento : scrivetevi la parola o la fase corretta più volte, ancora meglio se ve la attaccate al frigo, e ditela più spesso che potete!
Chiedete anzi al madrelingua di inviarvi un audio con la parola/l'espressione che volete correggere, e....ASCOLTATE E RIPETETE più volte PER PIU' GIORNI !
Consiglio DOC :
Se avete la fortuna di poter fare conversazione con un madre lingua non basta chiedergli la cortesia di correggervi! Per far sì che le correzioni sortiscano effetto duraturo adottate questa prassi:
1.una volta che vi ha corretto, fermatevi a trascrivere ogni correzione fatta al volo e chiedete di ripetervela più volte, ascoltate bene e provate a dire nuovamente ciò che stavate dicendo, in modo corretto. E' importante farlo in quel momento. Il vostro interlocutore capirà. Anzi, spiegategli la tecnica che state usando per migliorare il vostro livello linguistico, magari anche lui potrà usarla per migliorare a sua volta un'altra lingua o, chissà, magari iniziate un tandem...
Chiedete quindi al madre lingua anche la cortesia di registrarvi una volta lentamente e una volta normalmente tutte le sue correzioni fatte durante quella conversazione.
2.rileggete e riascoltate le correzioni trascritte e registrate, poco tempo dopo il termine della conversazione, poi ancora la sera, il giorno dopo e per alcuni giorni a seguire, finché vi sentite sicuri di aver modificato l'assetto da sbagliato a giusto.
Accadrà che parlerete in modo scorrevole molto presto, specie se applicate gli ascolti attivi e passivi à la Birkenbihl anche alla collezione dei vostri errori corretti!
DOMANDA: ma quanto devo ascoltare/ripetere? i tempi per ognuno son diversi. Sentite varie volte, finché vi riesce di fare il Chorsprechen© (ripetizione vocale insieme alla voce del madre lingua) perfettamente e non vi sentite più fare l'errore.
Se siete insegnanti chiedete ai vostri discenti di stare pronti a segnarsi tutte le correzioni che fate o che farà loro il lettore madre lingua, durante l'ora di conversazione. Agite come sopra. Dove siano state trascritte solo singole parole, fate loro inventare delle frasi per creare delle liste contestualizzate© (compilando cioè le liste, ricordando e trascrivendo la frase o l'espressione in cui tali parole sono state usate - per questo motivo è importante farlo a caldo).Alla fine dell'ora di ognuno si porterà a casa la propria lista contestualizzata©, riguardandosi le correzioni e trascrivendole su un quaderno in bella copia, eventualmente facendo ulteriori esempi che vengono in mente per associazioni di idee. Nell'ora successiva dividete i ragazzi in gruppi, in modo che possano confrontare le liste contestualizzate© delle correzioni individuali. Forse per alcuni saranno le stesse. Chiedete quindi ad ogni gruppo di unire le liste individuali in unica lista di gruppo. Quindi fate scambiare le liste ai gruppi o unite due gruppi in modo che ognuno di essi possa completare la propria lista con quelle degli altri. Alla fine dovranno ricavare un'unica lista con le correzioni di tutta la classe. Chiedete quindi al lettore madre lingua una registrazione audio lenta e normale delle espressioni raccolte. Mentre ascoltano l'audio normale in modalità passiva, ri-divedete la classe in gruppi e fate che ognuno crei un testo compiuto con le espressioni della lista generale. Se avevate cinque o sei gruppi avrete altrettanti testi che, una volta corretti e poi rielaborati in inglese, potranno essere il nuovo materiale audio con cui lavorare. (Procedimento graduale e progressivo di interiorizzazione delle lingue concepito secondo il mio Concentric Learn & Teach System©)
NOTA BENE : In caso si tratti di singole parole, è sempre opportuno inserirle in una frase o anche creare una piccola storia. Meglio se attinente il tema di cui stavamo parlando, quando abbiamo fatto quegli errori.
Esempio : io invece di dire "texts" pronunciavo "textes". In un discorso che stavo facendo, era una parola ricorrente, e il mio collega mi ha corretto ripetutamente. Solo dopo svariate correzioni ho inziato a "sentirmi" l'errore e, divenendone consapevole, iniziando ad auto-correggermi. Questa consapevolezza del proprio errore è il primo passo verso la sua eliminazione. Tuttavia non avendoci più pensato dopo la conversazione, il giorno seguente ho rifatto lo stesso errore abituale, senza accorgermene. Sono quindi stata corretta di nuovo. Mi sono fermata e mi sono trascritta la parola al singolare the text e poi al plurale texts, ripetendo varie volte. Poi ho scritto una frase: "I'm working on a new text. This summer I'll have to write a lot of texts." Le frasi sono da ripetere per più giorni. Un valido aiuto è la buona vecchia regola di attaccarsi le frasi da imparare sullo specchio del bagno, sul frigo... dove si può leggerlo più volte al giorno. In casi più complessi, se si tratta di pronunce ostiche, avere anche l'audio da risentire periodicamente ottimizza sempre tempi e risultati.
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Sonntag, 12. Juli 2020
Le Lingue non sono agglomerati di grammatica
La lingua è un'attività e dunque prima di studiarla, se volete studiarla, la dovete imparare. C'è una differenza grande tra studiare ed imparare: la stessa che sussiste tra leggere le regole del gioco e giocare. La stessa che passa tra il solfeggiare ed il cantare. Voi volete cantare o solfeggiare? Certamente potete farli entrambi, ma intanto per cantare ci vuole la pratica. Con le lingue è la stessa cosa. E la pratica della lingua non è imbottirsi il cervello con liste di vocaboli senza contesto ed esercizi di grammatica. La lingua è un essere vivente. Tenete conto che, se decidete di impararla davvero, è come decidere di prendersi un cane in casa: gli dovete dare retta ogni giorno. E se se ne prende cura qualcun'altro al posto vostro, quella bestiolina non sarà veramente vostra. Le feste le farà a chi si occupa veramente quotidianamente di lui. La lingua non è diversa. E' qualcosa da amare. Da volere. Da coltivare ogni giorno come una passione e con passione. Altrimenti vi girerà le spalle e vi lascerà perdere.
Allora fatevi un piano, inserite quest'attività tra le altre che fate, regalandovi una cosa bella e piacevole. Fissate i vostri quarti d'ora o mezz'ora di ascolto attivo, esercizi di pronuncia , di intonazione e di interiorizzazione del lessico, accompagnate la vostro giornata con l'ascolto passivo. Datevi da fare, perché la lingua non è un fiore di campo, che cresce da solo. Cresce in maniera direttamente proporzionale a quello che ne fate voi.
Allora fatevi un piano, inserite quest'attività tra le altre che fate, regalandovi una cosa bella e piacevole. Fissate i vostri quarti d'ora o mezz'ora di ascolto attivo, esercizi di pronuncia , di intonazione e di interiorizzazione del lessico, accompagnate la vostro giornata con l'ascolto passivo. Datevi da fare, perché la lingua non è un fiore di campo, che cresce da solo. Cresce in maniera direttamente proporzionale a quello che ne fate voi.
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Mittwoch, 24. Juni 2020
Allenare la pronuncia & l'intonazione
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Freitag, 19. Juni 2020
Ascolto passivo - in cosa consiste
L'ascolto passivo secondo Vera F. Birkenbihl consente di interiorizzare l'intonazione della prosodia del parlato autentico. Va fatto con l'audio normale che andrà ascoltato senza attenzione, perché lo ascolteremo com sottofondo, similmente ad una canzone, che a basso volume e ci fa compagnia durante le nostre attività quotidiane. A tal fine va programmata la modalità loop della ripetizione automatica perché sì dobbiamo proprio potercene scordare...si tratta infatti di imparare in maniera incidentale, tramite queste prolungate docce sonore che regaliamo al nostro cervello dandogli l'opportunità di sintonizzarsi con la lingua straniera. In questo modo ogni ascolto passivo prolungato equivale alla simulazione di mini-soggiorno nel paese della lingua che desideriamo imparare. Il passivo è quindi l'ascolto "on the go" , il "take away" sonoro del brano che vogliamo interiorizzare a livello di madre lingua. Un 'occasione fantastica di imparare, perché ci dedichiamo ad altro. Infatti possiamo farlo mentre cuciniamo, portiamo a spasso il cane, facciamo il cambio di stagione nell'armadio, siamo in viaggio, facciamo ginnastica e persino mentre studiamo. Si. In questa diventa un'attività di apprendimento parallelo.
Utile per migliorare anche la propria lingua madre, acquisire specifici linguaggi tecnici e accademici, per allenarsi a conferenze o simili. Con lascolto passivo posso infatti interiorizzare più rapidamente e saldamente materie di esami , presentazioni o discusssioni di tesi, progetti ecc.
Utile per migliorare anche la propria lingua madre, acquisire specifici linguaggi tecnici e accademici, per allenarsi a conferenze o simili. Con lascolto passivo posso infatti interiorizzare più rapidamente e saldamente materie di esami , presentazioni o discusssioni di tesi, progetti ecc.
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Freitag, 12. Juni 2020
Ascolto SINCRONIZZATO: l'intuizione geniale di Vera F. Birkenbihl
L'ascolto sincronizzato è stato introdotto da Vera F. Birkenbihl circa vent'anni fa nei suoi corsi di lingua editi dalla casa editrice Breuer & Wardin, in collaborazione con la Deutsche Zentralbücherei für Blinde zu Leipzig / Tedesca Centralelibreria per Nonvedenti a Lipsia (www.dzb.de).
In tale edizione gli audio per ogni singolo brano sono quattro:
1. l'audio decodificato
2. l'audio sincronizzato
3. l'audio lento
4. l'audio normale
Che cos'è il S I N C R O ?
La versione sincronizzata è una modalità di ascolto che consiste nel sentire simultaneamente la lingua originale, seguita immediatamente dalla decodifica. Si ascolta quindi ogni frase o parte di frase nelle due versioni. Questa duplice ripetizione permette di stabilire un collegamento immediato tra il significante (lingua straniera) ed il suo significato (lingua madre), velocizzando in maniera ottimale l'interiorizzazione del nuovo. Si tratta di un approccio uditivo sicuramente inusuale, che spesso per alcuni, sulle prime, può risultare strano, talvolta anche fastidioso, ma è un effetto destinato a sfumare con un minimo di rodaggio. Ricordiamoci che si tratta di ascolti alternativi, che ci portano fuori dal nostro modo abituale di avvicinarci alle lingue e bisogna, perciò, darsi il tempo di entrare in sintonia con queste tipologie di apprendimento. Non siamo infatti obbligati a passare necessariamente attraverso le fasi 1 e 2 elencate sopra. Tuttavia, tale sequenza di ascolti variati ha un suo fine didattico, in quanto sia l'audio decodificato (1) che quello sincronizzato (2) si configurano come attività di pre-ascolto, propedeutiche alle due fasi dell'ascolto lento (3) e normale (4).
E' evidente che la versione sincronizzata potrà essere tanto più utile a chi è principiante assoluto, oppure ha un livello linguistico molto basso, con poco lessico oppure per chi è arrugginito e vuole riattivare le sue competenze scolastiche dimenticate da tempo. Ma un ruolo veramente importante il sincro può svolgerlo anche in caso problemi che rendano difficoltosa o anche impossibile la lettura della trascrizione (fondamentale per apprendere i significati delle parole che si ascoltano. Sentire infatti ripetutamente testi senza conoscerne ogni parola, diminuisce e rallenta notevolmente i progressi che possiamo fare, quando invece ci prendiamo la briga di verificare i significati di quel che ascoltiamo). In caso di DSA, cecità o altri problemi alla vista, l'ascolto sincronizzato è infatti un fantastico sostegno nell'apprendimento, in quanto sostituzione della lettura. I nostri occhi possono così stare tranquillamente a riposo, mentre l'orecchio ne fa le veci. Ancora anche chi è più refrattario potrebbe scoprire l'utilità del S I N C R O, se non è riuscito a stampare la trascrizione, perché ha esaurito il toner, è finita a carta, non ha accesso al pc, o perché è alla guida, magari bloccato nel traffico, e vorrebbe usare il tempo per andare avanti con il consolidamento di un brano, di cui fatica ancora a ricordare i significati, o per avviare l' ingresso in uno nuovo. Insomma, il sincro è un valido alleato nell'approccio ad un nuovo brano, parola di chi l'ha sperimentato! Lasciatevi tentare 😉
KAWA (tipo di mappa concettuale inventata da V.F:Birkenbihl) |
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Montag, 1. Juni 2020
La tecnica della registrazione 1 - 15 - 25 nell'apprendimento delle lingue
Una tipologia di esercizio consigliata da Birkenbihl è quella della tecnica della ripetizione registrata 1-15-25. Di cosa si tratta?
Occorre avere una registrazione audio lenta e una normale, fatte da un madre lingua, di un brano già decodificato e ascoltato varie volte in attivo e passivo. Se si riesce ad ascoltare anche il normale, capendo senza problemi ogni parola, si può iniziare a fare esercizi di pronuncia e di intonazione (fase 4 del metodo VFB) con la tecnica suddetta.
Si potrà cioé fare il Chorsprechen (leggere il testo a voce alta insieme alla registrazione) oppure lo Schattensprechen (vedi post) per 25 volte.
Prima di partire con l'esercizio, si registrerà la prima lettura a voce alta. Quindi si prosegue, ripetendo insieme alla voce guida 25 volte. Non si deve necessariamente leggere il brano 25 volte nella stessa giornata. Ma quando si arriva a quota 15 e poi a quota 25, ci si registra nuovamente. Ascoltando poi le tre registrazioni una dietro l'altra, ci si renderà conto dei progressi. Chi desidera può proseguire il ciclo di letture accompagnate arrivando a 35, 45 ecc. per migliorare ancora.
Si acquisterà molta più confidenza con la lingua e scioltezza nel parlare.
Vera F. Birkenbihl consigliava di preparare con la tecnica 1-15-25 anche presentazioni, webinar, ecc. Lei stessa preparava i suoi seminari - dove non leggeva mai e sembrava andare a braccio - registrandosi in fase preparatoria e riascoltandosi più volte, costruendo le sue performances in maniera dettagliata.
Io ho usato questa tecnica con i miei studenti, chiedendo loro di usarla con alcuni brani scritti durante il corso, in cui parlavano di se stessi. Avevano i brani corretti e corredati di audio lenti e normali, registrati da me.
E' stato estremamente utile, perché ognuno ha potuto lavorare sul miglioramento della propria pronuncia e intonazione auto correggendosi tramite l'ascolto degli mp3, monitorando i propri progressi attraverso le tre registrazioni.
Avendo un gruppo piccolo ho chiesto di inviarmi le tre registrazioni man mano, in modo tale da poter dare loro un feedback supplementare immediato. ma può bastare anche la 25esima, per verificare se è richiesto ulteriore esercizio o meno. Oppure si farà semplicemente una gara di lettura in classe, dove ognuno presenterà i propri pezzi, reiterando ancora l'esercizio dell'ascolto in gruppo.
Le registrazioni si possono fare con AUDACITY, ma lavorando con studenti maggiorenni, ho potuto snellire il lavoro usando i messaggi vocali su Whatsapp. E' molto pratico, perché in sostanza si può stoppare l'ascolto della registrazione dello studente e fare rapide correzioni delle parole problematiche, inviando il feedback come semplice messaggio vocale.
Occorre solo ribadire che non si tratta di fare letture a voce alta da soli, ma 25 ripetizioni corali INSIEME alla voce registrata dell'insegnante. Solo 1-15-e-25 sono letture senza audio di accompagnamento. Diversamente si corre il rischio non solo di non migliorare, ma di interiorizzare le pronunce errate.
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Sonntag, 3. Mai 2020
La decodifica : l'anello rimosso tra traduzione e testo originale
la decodifca è il primo dei quattro passi del Metodo di Vera F. Birkenbihl. Essa consiste nella traduzione parola per parola di un testo straniero.
o procediamo dall'originale alla traduzione o dalla trad all'originale, ma non sostiamo nella zona d'ombra tra i due, e invece è lì che avviene il passaggio dall'una all'altra , il guado che ci consente di comprende come sono arrivato allla traduzione: capendo l'originale prima di tutto.
L'anello di congiunzione tra originale e traduzione è stato tolto, è sparito, ma nessun traduttore è arrivato allla traduzione senza decodificare parola per parola.ed è qeusto linguaggio che consente di costruirci i binari neuronali necessari per imparare a pensare nella lingia staniera
La decodifica è l'anello mancante rimossa, dimenticata così come ci dimentichiamo che le idee sono nate dal tatto perché oramai siamo cosi abituati a tastare con gli occhi che siamo convinti di avere riceuto le idee direttamente dal senso della vista. La decodifica è la parte tattile dell'apprendimento linguistico. E' il procedere lento e graduale, a tastoni e per tentativi di chi esplora un terreno sconosciuto. è .lo spazio chiaro scuro dove possiamo capire la lingua, li la vediamo nel suo abito focloristico originario prima che le venga infilato l'abito univformante della traduzione.0dimensione interspazionale, dimensione intermedia, questo è un linguaggio, il terzo linguaggio tra originale e lingua madre,
Nessun traduttore primordiale è divenuto tale prescindendo dal primo lento e progressivo decodificare parola per parola, interrogandosi a volte lungamente sul modo in cui quello stesso contenuto potesse essere travasato nel propria lingua. Tradurre significa travasare contenuti similmente ad pianta, da un vaso ad un altro, da un terreno nordico, pieno di brughiera e basse maree, battuto dal vento ad uno collinoso, accarezzato dal sole brulicante, ricco di flora mediterranea. Il risultato? il percorso di mezzo in cui la pianta non era nè l'una nè l'altra ma una commistione di entrambi è sparita.
Come le idee nascono dalla mano così la traduzione nasce dalla decodifica.
Decodificare significa visualizzare il folclore di una lingua. Se vi mostrassi su un palcoscenico cinque coppie di balleini, ognuno con l'abito folcloristico della propria nazione sareste perfettamente in grado di indicarmi la coppia tedesca, russo, tailandese , america o francese. ma se facessimo indossare a tutti giacca e cravatta o dei taileur non sarebbero più distinguibili così facilmente distinguibili. Senya caratteri somatiicit tipici non lo sarebbero infati per nulla. La stessa cosa succede dse traduzionaomo nell nostra lingua madre : infiliamo al idioma straniero il nostro abito nascondendo quello originale. Non ne vediamo più le singolarità. la decodifca invece le mette in risalto. parliamo finalmente la nostra lingua madre come se fossimo cinesi, tedeschi, portoghesi, serbi...è qui, in questo sparlare la nostra lingua che diamo al nostro cervello la possibilità di iniziare a costruire i binari neuronali neccasri per interiorizzare la lingua che desieriamo imparare. la decodifca altro non è che la fase tattile del nostro percepire neuronale intellettuale boh.
Io uso la decodifica non solo come una attività introduttiva transitoria. La uso come terzo linguaggio che si interpone tra la lingua originale e la traduzione.
uno costruisce non semplicemtne un testo ma le modalità di interazione che da questo testo scaturiscono in quanto insieme di idee dette e non dette. Esempio proflo Lorenzo: giocavo basket da bambino , poi ho dovuto smettere , ora faccio l'arbitro. Ora mi viene da chiedere perchè hai smesso? e par farlo devo riprendere la parte del testo : hai detto che non ci puoi più giocare, ma perchè cosa è successo?... vedi Giulia che si sogna le domande da farmi ...
o procediamo dall'originale alla traduzione o dalla trad all'originale, ma non sostiamo nella zona d'ombra tra i due, e invece è lì che avviene il passaggio dall'una all'altra , il guado che ci consente di comprende come sono arrivato allla traduzione: capendo l'originale prima di tutto.
L'anello di congiunzione tra originale e traduzione è stato tolto, è sparito, ma nessun traduttore è arrivato allla traduzione senza decodificare parola per parola.ed è qeusto linguaggio che consente di costruirci i binari neuronali necessari per imparare a pensare nella lingia staniera
La decodifica è l'anello mancante rimossa, dimenticata così come ci dimentichiamo che le idee sono nate dal tatto perché oramai siamo cosi abituati a tastare con gli occhi che siamo convinti di avere riceuto le idee direttamente dal senso della vista. La decodifica è la parte tattile dell'apprendimento linguistico. E' il procedere lento e graduale, a tastoni e per tentativi di chi esplora un terreno sconosciuto. è .lo spazio chiaro scuro dove possiamo capire la lingua, li la vediamo nel suo abito focloristico originario prima che le venga infilato l'abito univformante della traduzione.0dimensione interspazionale, dimensione intermedia, questo è un linguaggio, il terzo linguaggio tra originale e lingua madre,
Nessun traduttore primordiale è divenuto tale prescindendo dal primo lento e progressivo decodificare parola per parola, interrogandosi a volte lungamente sul modo in cui quello stesso contenuto potesse essere travasato nel propria lingua. Tradurre significa travasare contenuti similmente ad pianta, da un vaso ad un altro, da un terreno nordico, pieno di brughiera e basse maree, battuto dal vento ad uno collinoso, accarezzato dal sole brulicante, ricco di flora mediterranea. Il risultato? il percorso di mezzo in cui la pianta non era nè l'una nè l'altra ma una commistione di entrambi è sparita.
Come le idee nascono dalla mano così la traduzione nasce dalla decodifica.
Decodificare significa visualizzare il folclore di una lingua. Se vi mostrassi su un palcoscenico cinque coppie di balleini, ognuno con l'abito folcloristico della propria nazione sareste perfettamente in grado di indicarmi la coppia tedesca, russo, tailandese , america o francese. ma se facessimo indossare a tutti giacca e cravatta o dei taileur non sarebbero più distinguibili così facilmente distinguibili. Senya caratteri somatiicit tipici non lo sarebbero infati per nulla. La stessa cosa succede dse traduzionaomo nell nostra lingua madre : infiliamo al idioma straniero il nostro abito nascondendo quello originale. Non ne vediamo più le singolarità. la decodifca invece le mette in risalto. parliamo finalmente la nostra lingua madre come se fossimo cinesi, tedeschi, portoghesi, serbi...è qui, in questo sparlare la nostra lingua che diamo al nostro cervello la possibilità di iniziare a costruire i binari neuronali neccasri per interiorizzare la lingua che desieriamo imparare. la decodifca altro non è che la fase tattile del nostro percepire neuronale intellettuale boh.
Io uso la decodifica non solo come una attività introduttiva transitoria. La uso come terzo linguaggio che si interpone tra la lingua originale e la traduzione.
uno costruisce non semplicemtne un testo ma le modalità di interazione che da questo testo scaturiscono in quanto insieme di idee dette e non dette. Esempio proflo Lorenzo: giocavo basket da bambino , poi ho dovuto smettere , ora faccio l'arbitro. Ora mi viene da chiedere perchè hai smesso? e par farlo devo riprendere la parte del testo : hai detto che non ci puoi più giocare, ma perchè cosa è successo?... vedi Giulia che si sogna le domande da farmi ...
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Il tema scritto in lingua : Correzioni in progress !
Quando correggo temi scritti mi accorgo sempre di nuovo che attraverso una prima fase, in cui vedo soprattutto 1.errori grammaticali 2.errori di sintassi 3.sviste nella scelta lessicale
E' normale che in principio ci si focalizzi sulla correzione al dettaglio preoccupandosi che grammatica e sintassi funzionino. Ci si sente come giardinieri di fronte all'aiuola dalla quale tocca tirar via erbaccia e fogliame secco. Tuttavia, se ci si limita a questo, il brano corretto ha davvero vita molto breve, per non parlare del fatto che, le correzioni apportate difficilmente vengono assimilate in modo duraturo dal destinatario, anche nel caso in cui legga le modifiche con molta attenzione. A scuola poi si guarda subito il voto e quasi sempre la vita quel brano finisce lì. Se è andato male, d'altro canto, spesso il consiglio sarà : studia di più la grammatica!
Ogni brano che un insegnante di lingua chiede di produrre ai suoi discenti, cela, invece, delle straordinarie potenzialità narrative, che andrebbero valorizzate di più. E' vero che spesso non risaltano subito all'occhio. Ma quando mi prendo il tempo di rileggere il testo già corretto, magari dopo una pausa, comincio ad avvertire quanto carattere espressivo e narrativo contenga in nuce. Soprattutto nel momento in cui inizio a leggere quel brano a voce alta per farne una registrazione in formato mp3. Perché appunto nel leggere a voce alta, mi rendo veramente conto non solo cosa funzioni realmente in quel testo-allievo©,come li chiamo io, a livello espressivo, ma anche come si potrebbe migliorarne l'autenticità. Sovente mi capita infatti che devo stoppare e rifare la registrazione, perché quella frase che pensavo di voler leggere così com'era scritta, mi è invece venuta fuori lievemente diversa, magari con un inserimento istintivo di un'espressione enfatizzante, di un modo di dire, di un'esclamazione, di una formula idiomatica, che nascono spontaneamente in chi è madrelingua. A questo punto inizia la trasformazione del brano iniziale attraverso una prima rielaborazione fino , tal volta, ad una vera e propria ri-creazione. (Un procedere che ha dato poi origine alla mia idea di laboratori di scrittura creativa decodificata in lingua.) L'allievo riceverà a questo punto non solo la prima correzione grammatico-sintattico-lessicale, bensì anche le successive rielaborazioni. L'ultima versione sarà quella che registro due volte: la prima, leggendo in modo cadenzato, molto lentamente, e la seconda leggendo a velocità normale. In questo modo l'allievo potrà utilizzare negli ascolti attivi e passivi testi propri, che parlano di lui. Il risultato è una vera e propria "lievitazione",di crescita sia della proprietà di linguaggio che della capacità espressiva orale dell'allievo. I famigerati temi scritti sono così destinati ad un arco di vita molto più lungo, che oltrepassa di gran lunga la mera correzione grammatico-sintattico-lessicale, favorendo l'autenticità espressiva e soprattutto motivando tantissimo i discenti a scrivere testi loro. Ma non di solo ascolto è fatto l'interiorizzazione di una lingua!
Interessante a questo punto diventa infatti inserire su questo brano nuovo, la decodifica in Ital-Deutsch, procedendo nuovamente alla traduzione parola per parola, specie nei corsi principianti, dando l'opportunità di assimilare le nuove strutture ed il lessico a livello neuronale in modo profondo. .
E naturalmente il nuovo testo potrà generare i 3 esercizi cloze + 1 : il testo in tre stesure di cui la prima sarà priva di sostantivi, la seconda priva dei verbi , la terza senza preposizioni, articoli, aggettivi, seguiti dal + 1 , cioé dal Kontra, ovvero contro-decodifica. In questo modo si richiude il cerchio delle quattro fasi del Metodo di apprendimento delle lingue Vera F. Birkenbihl . Si chiude e si riapre continuamente anzi, perché i componenti di un gruppo possono scambiarsi i testi con relativi esercizi. Naturalmente le attività da fare su un testo non si esauriscono con la formula 3+1, ma sono solitamente il primo gruppo, sui quali si vanno poi a definire anche le attività per migliorare la scrittura e la produzione orale.
Questo modo di utilizzare i testi dei miei allievi ( testi-allievi© o testi-figli©) nati come una sorta di eco ad un primo testo scritto da me (o anche da una/un compagna/o), costituisce l'essenza della mia Didattica per cerchi concentrici© (Didattica Concentrica© - Concentric Lern & Teach System© - Konzentrisches Lehr & Lern System©).
Ogni brano che un insegnante di lingua chiede di produrre ai suoi discenti, cela, invece, delle straordinarie potenzialità narrative, che andrebbero valorizzate di più. E' vero che spesso non risaltano subito all'occhio. Ma quando mi prendo il tempo di rileggere il testo già corretto, magari dopo una pausa, comincio ad avvertire quanto carattere espressivo e narrativo contenga in nuce. Soprattutto nel momento in cui inizio a leggere quel brano a voce alta per farne una registrazione in formato mp3. Perché appunto nel leggere a voce alta, mi rendo veramente conto non solo cosa funzioni realmente in quel testo-allievo©,come li chiamo io, a livello espressivo, ma anche come si potrebbe migliorarne l'autenticità. Sovente mi capita infatti che devo stoppare e rifare la registrazione, perché quella frase che pensavo di voler leggere così com'era scritta, mi è invece venuta fuori lievemente diversa, magari con un inserimento istintivo di un'espressione enfatizzante, di un modo di dire, di un'esclamazione, di una formula idiomatica, che nascono spontaneamente in chi è madrelingua. A questo punto inizia la trasformazione del brano iniziale attraverso una prima rielaborazione fino , tal volta, ad una vera e propria ri-creazione. (Un procedere che ha dato poi origine alla mia idea di laboratori di scrittura creativa decodificata in lingua.) L'allievo riceverà a questo punto non solo la prima correzione grammatico-sintattico-lessicale, bensì anche le successive rielaborazioni. L'ultima versione sarà quella che registro due volte: la prima, leggendo in modo cadenzato, molto lentamente, e la seconda leggendo a velocità normale. In questo modo l'allievo potrà utilizzare negli ascolti attivi e passivi testi propri, che parlano di lui. Il risultato è una vera e propria "lievitazione",di crescita sia della proprietà di linguaggio che della capacità espressiva orale dell'allievo. I famigerati temi scritti sono così destinati ad un arco di vita molto più lungo, che oltrepassa di gran lunga la mera correzione grammatico-sintattico-lessicale, favorendo l'autenticità espressiva e soprattutto motivando tantissimo i discenti a scrivere testi loro. Ma non di solo ascolto è fatto l'interiorizzazione di una lingua!
Interessante a questo punto diventa infatti inserire su questo brano nuovo, la decodifica in Ital-Deutsch, procedendo nuovamente alla traduzione parola per parola, specie nei corsi principianti, dando l'opportunità di assimilare le nuove strutture ed il lessico a livello neuronale in modo profondo. .
E naturalmente il nuovo testo potrà generare i 3 esercizi cloze + 1 : il testo in tre stesure di cui la prima sarà priva di sostantivi, la seconda priva dei verbi , la terza senza preposizioni, articoli, aggettivi, seguiti dal + 1 , cioé dal Kontra, ovvero contro-decodifica. In questo modo si richiude il cerchio delle quattro fasi del Metodo di apprendimento delle lingue Vera F. Birkenbihl . Si chiude e si riapre continuamente anzi, perché i componenti di un gruppo possono scambiarsi i testi con relativi esercizi. Naturalmente le attività da fare su un testo non si esauriscono con la formula 3+1, ma sono solitamente il primo gruppo, sui quali si vanno poi a definire anche le attività per migliorare la scrittura e la produzione orale.
Questo modo di utilizzare i testi dei miei allievi ( testi-allievi© o testi-figli©) nati come una sorta di eco ad un primo testo scritto da me (o anche da una/un compagna/o), costituisce l'essenza della mia Didattica per cerchi concentrici© (Didattica Concentrica© - Concentric Lern & Teach System© - Konzentrisches Lehr & Lern System©).
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Mittwoch, 29. April 2020
Parlamolo strano! Ma che lingua è?
cosa mi direste se io parlassi italiano così?
Quella-volta-che io lì giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:
non così tanto a-causa allo Caduta,
bensì poiché io Paura avevo, a-mia Nonna di dire,
che io una delle-sue Abeti rottofatto avevo.
Als ich da lag, war ich zunächst ziemlich
erschrocken:
Quella-volta-che io lì giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:
Quella-volta-che io lì giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:
nicht so sehr wegen dem Sturz,
non così tanto a-causa allo Caduta,
non così tanto a-causa allo Caduta,
sondern weil ich Angst hatte, meiner
Oma zu sagen,
bensì poiché io Paura avevo, a-mia Nonna di dire,
bensì poiché io Paura avevo, a-mia Nonna di dire,
dass ich eine ihrer Tannen kaputtgemacht hatte.
che io una delle-sue Abeti rottofatto avevo.
che io una delle-sue Abeti rottofatto avevo.
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
L'importanza dello story telling nella didattica delle lingue
Quando porto in classe testi scritti da me, che rivelano qualcosa della mia personalità e della mia vita, di norma si rafforza l'intesa tra me e il gruppo che alleno. E al contempo vedo aumentare la loro motivazione per l'apprendimento della lingua straniera e la voglia di esprimersi.
Le storie affascinano sempre, a maggior ragione, se parlano di vita vissuta, di sentimenti,di problemi reali, grandi o piccoli che siano, di scoperte, di sfide, di successi,di casini. La componente propriamente umana,che viene fuori, unisce , abbatte soggezione, crea terreno fertile per costruire competenze.
Usate le tante storie della vita quotidiana per coinvolgere i vostri discenti a fare lo stesso. Creare storie modello mi ha fatto ricevere sempre in cambio la ripetizione-moltiplicazione di copie-non-copie, perché solo formalmente simili, piene di contenuti sfaccettati e sempre diversi.
Io non ho UN corso. Io con questo sistema ho TANTI CORSI QUANTI NE FACCIO 😆💪💪
Le storie affascinano sempre, a maggior ragione, se parlano di vita vissuta, di sentimenti,di problemi reali, grandi o piccoli che siano, di scoperte, di sfide, di successi,di casini. La componente propriamente umana,che viene fuori, unisce , abbatte soggezione, crea terreno fertile per costruire competenze.
Usate le tante storie della vita quotidiana per coinvolgere i vostri discenti a fare lo stesso. Creare storie modello mi ha fatto ricevere sempre in cambio la ripetizione-moltiplicazione di copie-non-copie, perché solo formalmente simili, piene di contenuti sfaccettati e sempre diversi.
Io non ho UN corso. Io con questo sistema ho TANTI CORSI QUANTI NE FACCIO 😆💪💪
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Dienstag, 28. April 2020
La lista delle associazioni di Mäntylä: un altro modo di consolidare il lessico di una lingua straniera
La Lista Mäntylä deve il suo nome al professore di psicologia cognitiva Timo Mäntylä (Università di Stoccolma). Basandosi sulle sue idee, Vera F. Birkenbihl sviluppò l'idea di questo esercizio per ampliare la capacità del pensiero associativo.
Si tratta di elencare dieci termini concreti o astratti e di segnare accanto ad ognuno le prime tre associazioni che vengono in mente entro 30/60 secondi.
Dopo si metterà questa lista ben conservata da qualche parte, sicuri di non scordarsi di riprenderla in mano la sera, il giorno o la settimana o il mese dopo: allora si dovranno però leggere solo le associazioni, tenendo coperte le parole della lista, per vedere se, dalle sole associazioni, si riesce a risalire al termine che le ha originate. Se le associazioni sono "pulite", si riuscirà facilmente a recuperare la parola che ne fa capo. Se le associazioni sono invece troppo generiche, sarà più difficile e in alcuni casi non ci si riuscirà. Tramite questo esercizio si impara
1. a trovare associazioni sempre più pertinenti e precise, che esprimano le caratteristiche univoche di ogni concetto, focalizzandosi sul suo aspetto essenziale (ciò che in tedesco si definisce come das Wesentliche).
2. si velocizza il recupero di idee dal nostro archivio cognitivo interiore.
Vera F. Birkenbihl adopera in questo contesto spesso la metafora della memoria come comodino con tanti cassetti. In ognuno abbiamo depositato il nostro sapere, accumulatosi negli anni della nostra vita. Ma i cassetti spesso rimasti chiusi da così tanto tempo, che molte cose non riusciamo più a tirarle fuori, nemmeno quando magari ci sarebbero utili. Abbiamo la sensazione di un antico sapere vago e lontano, senza tuttavia riuscire a metterci le mani. "E' passato troppo tempo da quando l'ho studiato, praticato, usato..." diciamo allora, "non mi ricordo più, però lo sapevo!" Con il gioco delle liste Mäntylä è allora come rimettere olio nelle cerniere dei cassetti, consentendoci un sempre più facile accesso a quanto era sepolto nello scantinato della nostra memoria.
3.si ampliano le nostre cognizioni e percezioni del mondo, incamerando nuovo sapere, diventando più consapevoli di quanto la nostra mente compie continuamente attività associative.
4.si stimola l'agilità cerebrale, creandosi una delle migliori difese contro l'Alzheimer, se fatto regolarmente, varie volte durante la settimana. Da tenere conto che soprattutto le persone anziane poco abituate a fare giochi mentali, non più allenati allo studio, restii ad imparare lingue, molto dipendenti dalla televisione, troveranno le liste Mäntylä faticose all'inizio e non vorranno farle. Vale la pena insistere e provare con dolce determinazione (magari riducendo il numero dei termini a 5 o anche tre, per aumentarli poco per volta). Più alta è la loro resistenza , più è segno che il cervello già si è impigrito e più sarebbe il caso di dargli una scrollata.
Come si può usare questo esercizio in una lezione di lingua (o anche per una nuova lezione di biologia, storia, filosofia ecc)?
Prima di leggere un nuovo brano in lingua, scegliendo per la lista da distribuire alla classe, i termini chiave del testo (non più di dieci). Possono essere verbi , sostantivi, aggettivi.
I termini possono essere anche nuovi. In questo caso, si potrà chiedere ai discenti (eventualmente divisi in gruppi), di cercare la parola nuova sul vocabolario bilingue (se sono principianti assoluti) o monolingue, se sono più avanzati. Si procederà quindi a trovare insieme il significato. A questo punto si chiede di segnare entro pochi secondi le prime tre associazioni che vengono in mente.
Si procederà così parola per parola. Alla fine si chiederà di conservare la lista per la fine della lezione e si inizia a leggere il nuovo testo. Nuovo, sì, eppure avrà l'aria conosciuta non appena i discenti ritroveranno in esso le parole della lista di Mäntylä. Ora avranno in mente il significato, che consentirä loro di penetrare meglio, con maggiore scioltezza e un senso di confidenza un testo pseudo-nuovo. Potranno al contempo verificare, se le loro associazioni si allineano bene con il significato della parola in quel dato contesto oppure se devono modificarle.
Alla fine della lezioni (non necessariamente subito dopo la lettura del testo) si potrà chiedere di riprendere la lista, coprendo (o piegando via) le parole dell'elenco e controllare se, dalle sole associazioni, riescono a risalire alla parola alla quale si riferiscono.
Alla prossima lezione si possono prendere alcune o anche tutte le parole della lista e far rifare le associazioni come esercizio di consolidamento e anche di riscaldamento neuronale.
Notizie dalle lezioni: collega con podcast
Con il gruppo A2 avevo letto il mio racconto breve Das Tannenkletterkind. Inserito per interiorizzare l'uso nel passato delle congiunzioni subordinanti als (quella volta che) e wenn (ogni volta che), entrambe normalmente tradotte in italiano con "quando" e perciò non facili da usare in modo corretto.
Non mi era venuta l'idea di partire con una lista Mäntylä prima della prima lettura. Avevamo direttamente letto e decodificato insieme. Poi hanno ascoltato in attivo e passivo per una settimana gli mp3 lento e normale del testo. Questo gruppo di studenti spesso ascolta troppo poco tempo in attivo (leggendo il testo in fase di ascolto rallentato attivo). Conseguentemente l'interiorizzazione del vocabolario avviene molto lentamente. Ho pensato quindi di fare una lista Mäntylä, scegliendo dalla Lista ABC fatta, alcuni verbi al passato, sostantivi e aggettivi.
Ero curiosa di vedere cosa avrebbero prodotto e sono rimasta veramente contenta: come associzioni sono venute moltissime immagini contenute nel testo, collegando talvolta anche un verbo della lista con un sostantivo che invece non avevo inserito, ma che nel testo erano in relazione. Lo trovo fantastico. Anche perché si genera un momento di sinergia bellissimo tra il coach che getta nel gruppo una delle parole del testo e i discenti che rispondono con associazioni miste sia personali che del testo. Funziona una meraviglia. Anche perché come Trainer linguistica mi pare di essere veramente l'allenatore che sta a bordo campo,esultando per i goal della sua squadra!
datemi retta: usate le liste di Mäntylä, qualunque cosa voi insegnate!
https://www.kuntermanns-lern-werkstatt.de/lernstudio/werkzeugladen.html
https://akademie-fuer-lernmethoden.de/lernmethoden-lernen-aber-wie/assoziatives-denken-und-sprachwortschatz-erweitern/
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Mittwoch, 1. April 2020
Cosa è lo >Schattensprechen< di Vera F. Birkenbihl ?
Nel Metodo Birkenbihl la ripetizione orale si colloca nella fase 4, riservata alle attività.
La si inizia, cioè, quando ormai si comprende TUTTO il brano parola per parola, senza più bisogno di leggere anche nella versione a velocità normale.
A questo punto tra le attività del Metodo Birkenbihl viene inserito lo
>Schattensprechen< (Ombraparlare),
molto utile come esercizio di pronuncia e di intonazione. Si chiama Schattensprechen perchè si ripete quanto dice l'insegnante con qualche attimo di ritardo. Ci si trova così ad imitare la voce del lettore madre lingua nelle piccole pause tra una parola e l'altra, seguendolo come se si fosse appunto la sua ombra.
Io dico sempre nei miei corsi : venitemi dietro attaccati come i vagoni alla locomotiva.😄
Per farvene una idea più concreta, ho caricato una prova audio del mio Schattensprechen, mentre mi alleno nella pronuncia dello spagnolo con il Corso Birkenbihl (Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Ausschnitt aus dem Prolog)
Quando con la versione lenta non avete più problemi, potete fare lo stesso esercizio anche con la versione a velocità normale e con tratti di frasi più lunghi, stoppando all'occorrenza il vostro audio, per darvi il tempo di star dietro all'insegnante, senza stressarvi.
Vi auguro buon divertimento con lo Schattensprechen- OmbraparlareDEUTSCHE VERSION
In der Birkenbihl-Methode findet die mündliche Wiederholung in der Phase 4 der Aktivitäten statt. Also wenn man bereits den ganzen Text Wort für Wort auch in der normalen Geschwindigkeitsversion versteht, ohne unbedingt mitlesen zu müssen. Dann kann man anfangen, die Ausprache und Satzintonation im >Schattensprechen< zu trainieren
Beim Schattensprechen sprechen sie einen Satz oder einen Teil davon dem Muttersprachler mit einer leichten Verzögerung nach. Man gerät so unwillkürlich in die Pausen, die der Muttersprachler zwischen den Wörtern macht, und folgt ihm eben wie sein Schatten.
Ich sage in meinen Klassen immer: Folgt meiner Stimme, wie die Wagons der Lokomotive.😄
Hier habe ich als Beispiel einen Ausschnitt aus meinem spanischen Schattensprechen hochgeladen (aus: Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Prolog, Ausschnitt)
Wenn das Schattensprechen mit dem langsamen Text gut geht, kann man die Übung auch mit der normal gesprochenem Aufzeichnung anfangen, vielleicht indem man zu Anfang, den Text stoppt, um sich die Zeit zu geben, ganze Sätze stressfrei nachzusprechen.
Viel Spaß beim Schattensprechen!
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
Montag, 30. März 2020
Come posso interiorizzare al meglio TUTTE le parti del discorso di un testo e non solo una parte?
Siete già abbastanza avanti con il vostro attuale testo, avete fatto la decodifica, l'ascolto attivo e continuate a portarvi dietro il file audio per l'ascolto passivo praticamente ovunque, tuttavia quando si tratta di fare gli esercizi con le parole mancanti (i cloze) o la decodifica all'incontrario (cercare di ricostruire frase per frase il testo nella lingua straniera,partendo dal testo decodificato nelle vostra lingua madre), vi sentite ancora insicuri.
In particolare con le preposizioni e/o gli articoli, ma anche con gli aggettivi (nella lingua tedesca pure declinati!Mamma mia!!), alcuni verbi o sostantivi, andate a tastoni, cercando troppo a lungo o invano la parola giusta...
E allora che fare? Beh, naturalmente è opportuno continuare ad ascoltare passivamente, perché il testo deve ancora "maturare" nel vostro cervello.
Tuttavia, avete in mano un altro potente strumento del Metodo Birkenbihl per sostenere questo processo:
RIPRENDERE l'ascolto attivo ASCOLTANDO il testo in lingua straniera MENTRE LEGGETE la riga inferiore DECODIFICATA.
Questo è importante perché, se si salta troppo presto dal rigo inferiore decodificato a quello superiore della lingua straniera, il cervello potrebbe non avere avuto abbastanza tempo (che può essere più o meno lungo per ognuno, non esiste un'indicazione generale per tutti) per ancorare tutte le parti del discorso nella memoria a lungo termine. Può anche accadere che al posto della parola che si sta cercando, venga invece in mente quella parola in un'altra lingua. Questo è abbastanza naturale, perché il vostro cervello cerca nei suoi cassetti interni (vedi Vera F. Birkenbihl, metafora del cassetto, archivio interno) la parte appropriata (come nel gioco del memory) e vi tira fuori ciò che trova pronto all'uso.Se avviene questo, è un chiaro segno che si dovrebbe combinare ancora per qualche altro tempo l'ascolto attivo con la lettura del rigo decodificato.
Ben inteso: se mentre leggete il rigo sottostante visualizzate anche quello superiore, va bene. In realtä per quanto vi sforziate di concentrarvi su uno solo dei due righi, inevitabilmente visualizzate con la coda dell'occhio sempre anche l'altro. Ma questo va bene. State imparando incidentalmente anche il rigo visualizzato inconsciamente. Deve essere così!Aiuta la interiorizzazione.
Un altro valido aiuto nell'interiorizzazione del lessico è dato dall'ascolto ATTIVO e PASSIVO della VERSIONE SINCRONIZZATA. Qui infatti il testo vien letto alternando ogni frase o mezza frase in lingua straniera con quella decodificata nella lingua madre.
Questi mp3 chiamati SYNCRO sono particolarmente prezioso nei casi in cuiRIPRENDERE l'ascolto attivo ASCOLTANDO il testo in lingua straniera MENTRE LEGGETE la riga inferiore DECODIFICATA.
Questo è importante perché, se si salta troppo presto dal rigo inferiore decodificato a quello superiore della lingua straniera, il cervello potrebbe non avere avuto abbastanza tempo (che può essere più o meno lungo per ognuno, non esiste un'indicazione generale per tutti) per ancorare tutte le parti del discorso nella memoria a lungo termine. Può anche accadere che al posto della parola che si sta cercando, venga invece in mente quella parola in un'altra lingua. Questo è abbastanza naturale, perché il vostro cervello cerca nei suoi cassetti interni (vedi Vera F. Birkenbihl, metafora del cassetto, archivio interno) la parte appropriata (come nel gioco del memory) e vi tira fuori ciò che trova pronto all'uso.Se avviene questo, è un chiaro segno che si dovrebbe combinare ancora per qualche altro tempo l'ascolto attivo con la lettura del rigo decodificato.
Ben inteso: se mentre leggete il rigo sottostante visualizzate anche quello superiore, va bene. In realtä per quanto vi sforziate di concentrarvi su uno solo dei due righi, inevitabilmente visualizzate con la coda dell'occhio sempre anche l'altro. Ma questo va bene. State imparando incidentalmente anche il rigo visualizzato inconsciamente. Deve essere così!Aiuta la interiorizzazione.
Un altro valido aiuto nell'interiorizzazione del lessico è dato dall'ascolto ATTIVO e PASSIVO della VERSIONE SINCRONIZZATA. Qui infatti il testo vien letto alternando ogni frase o mezza frase in lingua straniera con quella decodificata nella lingua madre.
- la lettura è percepita come faticosa,
- è impossibile leggere per vari motivi,
- si hanno difficoltà di apprendimento,
Anche con questa versione SYNCRO si possono fare gli esercizi di ripetizione del Gedankensprechen©, Schattensprechen e Chorsprechen, con la particolarità , che qui si ripeterà anche la versione stramba della decodifica. Perché? Perchè insegna al vostro cervello a pensare nella lingua straniera e a costruire il pensiero secondo le regole della sintassi della lingua che volete imparare.
Ascoltare per credere! 😇 Se avete domande scrivete! Buon ascolto!
Ascoltare per credere! 😇 Se avete domande scrivete! Buon ascolto!
DEUTSCHE FASSUNG
Wie kann man am besten die kleineren Teile des Satzes wie Präpoitionen, Artikel, Adjektive verinnerlichen?
Wie kann man am besten die kleineren Teile des Satzes wie Präpoitionen, Artikel, Adjektive verinnerlichen?
Sie sind mit Ihrem aktuellen Text schon recht weit fortgeschritten, Sie haben ihn dekodiert, aktiv gehört und nehmen die Audiodatei zum passiven Hören fast überall mit hin, aber sind trotzdem immer noch unsicher, wenn es um die Rückwärtsdekodierung geht (versuchen den verdeckten Satz in der Fremdsprache zu rekonstruieren, indem man vom dekodierten Text in der Muttersprache ausgeht). Besonders bei Präpositionen und/oder Artikeln, aber auch bei Adjektiven (auch noch dekliniert im Deutschen!Du meine Güte!) fühlen sie sich immer noch etwas im Dunkeln, suchen noch zu lange nach dem richtigen Wort oder finden es gar nicht ...
Und nun? ja, natürlich weiter passiv hören, der Text muss noch "heranreifen" in ihrem Gehirn.
Allerdings haben Sie noch ein weiteres mächtiges Werkzeug der Birkenbihl-Methode in der Hand um diesen Prozess zu fördern, und zwar die
Wiederaufnahme des aktiven Zuhörens, indem Sie den Text in der Fremdsprache hören und die untere, dekodierte Zeile mitlesen.
Das ist wichtig, denn , wenn Sie zu früh von der unteren Zeile auf die obere der Fremdsprache rüberspringen, hat unter Umständen Ihr Gehirn keine ausreichende Zeit gehabt (die bei jedem mehr oder weniger lang sein kann, da gibt es keine allgemeine Zeitangabe), die "Zwischenwörter" im Langzeitgedächtnis zu verankern. Da kann dann auch vorkommen, dass Ihnen statt des gesuchten Wortes, eines aus einer anderen Sprache einfällt. Das ist ganz natürlich, denn Ihr Hirn sucht in seinen inneren Schubladen (vgl.Vera F. Birkenbihl, Schubladen-Metapher, inneres Archiv) nach dem passenden Teil (wie in einem Memory-Spiel) und holt das hervor, was ihm am nächsten GREIFbar ist. Dabei kann es natürlicherweise auch Worte aus eben anderen Sprachen, die sie sprechen, heranziehen. Das ist dann ein klares Zeichen dafür, dass man doch noch mal eine Weile zurückgehen sollte, auf das erste aktive Hören, bei dem man die dekodierte untere Zeile mitliest.
Eine weitere, sehr interessante Möglichkeit die Verinnerlichung des Wortschatzes zu unterstützen ist das wiederholte aktive Hören (also das konzentrierte, bewusste ANHören) einer synchron gesprochener Hördatei, In einem synchron gesprochnem Text wird jeder Satz oder Halbsatz erst langsam in der Fremdsprache vorgelesen und gleich danach in der dekodierten Muttersprache.
Die synchrone Version eignet sich besonders
Wiederaufnahme des aktiven Zuhörens, indem Sie den Text in der Fremdsprache hören und die untere, dekodierte Zeile mitlesen.
Das ist wichtig, denn , wenn Sie zu früh von der unteren Zeile auf die obere der Fremdsprache rüberspringen, hat unter Umständen Ihr Gehirn keine ausreichende Zeit gehabt (die bei jedem mehr oder weniger lang sein kann, da gibt es keine allgemeine Zeitangabe), die "Zwischenwörter" im Langzeitgedächtnis zu verankern. Da kann dann auch vorkommen, dass Ihnen statt des gesuchten Wortes, eines aus einer anderen Sprache einfällt. Das ist ganz natürlich, denn Ihr Hirn sucht in seinen inneren Schubladen (vgl.Vera F. Birkenbihl, Schubladen-Metapher, inneres Archiv) nach dem passenden Teil (wie in einem Memory-Spiel) und holt das hervor, was ihm am nächsten GREIFbar ist. Dabei kann es natürlicherweise auch Worte aus eben anderen Sprachen, die sie sprechen, heranziehen. Das ist dann ein klares Zeichen dafür, dass man doch noch mal eine Weile zurückgehen sollte, auf das erste aktive Hören, bei dem man die dekodierte untere Zeile mitliest.
Eine weitere, sehr interessante Möglichkeit die Verinnerlichung des Wortschatzes zu unterstützen ist das wiederholte aktive Hören (also das konzentrierte, bewusste ANHören) einer synchron gesprochener Hördatei, In einem synchron gesprochnem Text wird jeder Satz oder Halbsatz erst langsam in der Fremdsprache vorgelesen und gleich danach in der dekodierten Muttersprache.
Die synchrone Version eignet sich besonders
- bei Lernschwächen
- wenn das Lesen auch mit einer Audiolektüre immer noch als ermüdend empfunden wird,
- bei Unmöglichkeit zu lesen, aus anderen Gründen.
Mit der synchronen Doppelversion kann man dann auch gut Gedankensprechen©, Schattensprechen und Chorsprechen üben. Das geht und bringt was!
Versuchen Sie es mal und schreiben Sie, wie es läuft!
Bei Fragen einfach fragen!
Viel Spaß beim Hören 😉
Versuchen Sie es mal und schreiben Sie, wie es läuft!
Bei Fragen einfach fragen!
Viel Spaß beim Hören 😉
Attrice - Germanista - Lettrice Madrelingua Tedesca -Birkenbihl-Sprachlehrerin® Birkenbihl Practitioner2®- Consulente per la didatttica inclusiva - Formatrice - prima Referente Birkenbihl in Italia
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Links zum Deutsch lernen
https://deutsch.lingolia.com/de/wortschatz/laender-nationalitaeten https://www.dwds.de/wb/Spaziergang#etymwb-1
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Il sito per l'apprendimento del tedesco >> DEUTSCHE WELLE << https://www.dw.com/de/deutsch-lernen/s-2055 è ricco di materia...
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https://deutsch.lingolia.com/de/wortschatz/laender-nationalitaeten https://www.dwds.de/wb/Spaziergang#etymwb-1
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Nei file pdf di ogni lezione figura una trascrizione decodificata del testo tedesco, che ho chiamato KONTRA. Si chiama così appunto perché...