Mittwoch, 29. April 2020

Parlamolo strano! Ma che lingua è?


cosa mi direste se io parlassi italiano così?



 
Quella-volta-che io lì giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:


non così tanto a-causa allo Caduta,

bensì poiché io Paura avevo, a-mia  Nonna di dire,
 che io una delle-sue Abeti  rottofatto  avevo.









Als                       ich da lag,         war ich zunächst       ziemlich   erschrocken:
Quella-volta-che io    giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:
nicht so    sehr   wegen    dem Sturz,
non  così tanto a-causa allo Caduta,
sondern weil      ich Angst hatte,   meiner Oma    zu sagen,
bensì    poiché io  Paura avevo, a-mia  Nonna di dire,
dass  ich eine ihrer         Tannen kaputtgemacht hatte.
che   io   una delle-sue Abeti    rottofatto         avevo.

L'importanza dello story telling nella didattica delle lingue

Quando porto in classe testi scritti da me, che rivelano qualcosa della mia personalità e della mia vita, di norma si rafforza l'intesa tra me e il gruppo che alleno. E al contempo vedo aumentare la loro motivazione per l'apprendimento della lingua straniera e la voglia di esprimersi.
Le storie affascinano sempre, a maggior ragione, se parlano di vita vissuta, di sentimenti,di problemi reali, grandi o piccoli che siano, di scoperte, di sfide, di successi,di casini. La componente propriamente umana,che viene fuori, unisce , abbatte soggezione, crea terreno fertile per costruire competenze.
Usate le tante storie della vita quotidiana per coinvolgere i vostri discenti a fare lo stesso. Creare storie modello mi ha fatto ricevere sempre in cambio la ripetizione-moltiplicazione di copie-non-copie, perché solo formalmente simili, piene di contenuti sfaccettati e sempre diversi.
Io non ho UN corso. Io con questo sistema ho TANTI CORSI QUANTI NE FACCIO 😆💪💪

Dienstag, 28. April 2020

La lista delle associazioni di Mäntylä: un altro modo di consolidare il lessico di una lingua straniera



La Lista Mäntylä deve il suo nome al professore  di psicologia cognitiva Timo Mäntylä (Università di Stoccolma). Basandosi sulle sue idee, Vera F. Birkenbihl  sviluppò l'idea di questo esercizio per  ampliare la capacità del pensiero associativo.
Si tratta di elencare dieci termini concreti o astratti e di segnare accanto ad ognuno le prime tre associazioni che vengono in mente entro 30/60 secondi.
Dopo si metterà questa lista ben conservata da qualche parte, sicuri di non scordarsi di riprenderla in mano la sera, il giorno o la settimana o il mese dopo: allora si dovranno però leggere solo le associazioni, tenendo coperte le parole della lista, per vedere se, dalle sole associazioni, si riesce a risalire al termine che le ha originate. Se le associazioni sono "pulite", si riuscirà facilmente a recuperare la parola che ne fa capo. Se le associazioni sono invece troppo generiche, sarà più difficile e in alcuni casi non ci si riuscirà. Tramite questo esercizio si impara
1. a trovare associazioni sempre più pertinenti e precise, che esprimano le caratteristiche univoche di ogni concetto, focalizzandosi sul suo aspetto essenziale (ciò che in tedesco si definisce come das Wesentliche).
2. si velocizza il recupero di idee dal nostro archivio cognitivo interiore.
Vera F. Birkenbihl adopera in questo contesto spesso la metafora della memoria come comodino con tanti cassetti. In ognuno abbiamo depositato il nostro sapere, accumulatosi negli anni della nostra vita. Ma i cassetti spesso rimasti chiusi da così tanto tempo, che molte cose non riusciamo più a tirarle fuori, nemmeno quando magari ci sarebbero utili. Abbiamo la sensazione di un antico sapere vago e lontano, senza tuttavia riuscire a metterci le mani. "E' passato troppo tempo da quando l'ho studiato, praticato, usato..." diciamo allora, "non mi ricordo più, però lo sapevo!" Con il gioco delle liste Mäntylä è allora come rimettere olio nelle cerniere dei cassetti, consentendoci un sempre più facile accesso a quanto era sepolto nello scantinato della nostra memoria.
3.si ampliano le nostre cognizioni e percezioni del mondo, incamerando nuovo sapere,  diventando più consapevoli di quanto la nostra mente compie continuamente attività associative.
4.si stimola l'agilità cerebrale, creandosi una delle migliori difese contro l'Alzheimer, se fatto regolarmente, varie volte durante la settimana. Da tenere conto che soprattutto le persone anziane poco abituate a fare giochi mentali, non più allenati allo studio, restii ad imparare lingue, molto dipendenti dalla televisione, troveranno le liste Mäntylä faticose all'inizio e non vorranno farle. Vale la pena insistere e provare con dolce determinazione (magari riducendo il numero dei termini a 5 o anche tre, per aumentarli poco per volta). Più alta è la loro resistenza , più è segno che il cervello già si è impigrito e più sarebbe il caso di dargli una scrollata.

Come si può usare questo esercizio in una lezione di lingua (o anche per una nuova lezione di biologia, storia, filosofia ecc)?

Prima di leggere un nuovo brano in lingua, scegliendo per la lista da distribuire alla classe, i termini chiave del testo (non più di dieci). Possono essere verbi , sostantivi, aggettivi.
I termini possono essere anche nuovi. In questo caso, si potrà chiedere ai discenti (eventualmente divisi in gruppi), di cercare la parola nuova sul vocabolario bilingue (se sono principianti assoluti) o monolingue, se sono più avanzati. Si procederà quindi a trovare insieme il significato. A questo punto si chiede di segnare entro pochi secondi le prime tre associazioni che vengono in mente.
Si procederà così parola per parola. Alla fine si chiederà di conservare la lista per la fine della lezione e si inizia a leggere il nuovo testo. Nuovo, sì, eppure avrà l'aria conosciuta non appena i discenti ritroveranno in esso le parole della lista di Mäntylä. Ora avranno in mente il significato, che consentirä loro di penetrare meglio, con maggiore scioltezza e un senso di confidenza un testo pseudo-nuovo. Potranno al contempo verificare, se le loro associazioni si allineano bene con il significato della parola in quel dato contesto oppure se devono modificarle.
Alla fine della lezioni (non necessariamente subito dopo la lettura del testo) si potrà chiedere di riprendere la lista, coprendo (o piegando via) le parole dell'elenco e controllare se, dalle sole associazioni, riescono a risalire alla parola alla quale si riferiscono.
Alla prossima lezione si possono prendere alcune o anche tutte le parole della lista e far rifare le associazioni come esercizio di consolidamento e anche di riscaldamento neuronale.

Notizie dalle lezioni: collega con podcast
Con il gruppo A2 avevo letto il mio racconto breve Das Tannenkletterkind. Inserito per interiorizzare l'uso nel passato delle congiunzioni subordinanti als (quella volta che) e wenn (ogni volta che), entrambe normalmente tradotte in italiano con "quando" e perciò non facili da usare in modo corretto.
Non mi era venuta l'idea di partire con una lista Mäntylä prima della prima lettura. Avevamo direttamente letto e decodificato insieme. Poi hanno ascoltato in attivo e passivo per una settimana gli mp3 lento e normale del testo. Questo gruppo di studenti spesso ascolta troppo poco tempo in attivo (leggendo il testo  in fase di ascolto rallentato attivo). Conseguentemente l'interiorizzazione del vocabolario avviene molto lentamente. Ho pensato quindi di fare una lista Mäntylä, scegliendo dalla Lista ABC fatta, alcuni verbi al passato, sostantivi e aggettivi.
Ero curiosa di vedere cosa avrebbero prodotto e sono rimasta veramente contenta: come associzioni sono venute moltissime immagini contenute nel testo, collegando talvolta anche un verbo della lista con un sostantivo che invece non avevo inserito, ma che nel testo erano in relazione. Lo trovo fantastico. Anche perché si genera un momento di sinergia bellissimo tra il coach che getta nel gruppo una delle parole del testo e i discenti che rispondono con associazioni miste sia personali che del testo. Funziona una meraviglia. Anche perché come Trainer linguistica mi pare di essere veramente l'allenatore che sta a bordo campo,esultando per i goal della sua squadra!
datemi retta: usate le liste di Mäntylä, qualunque cosa voi insegnate!

























https://www.kuntermanns-lern-werkstatt.de/lernstudio/werkzeugladen.html

https://akademie-fuer-lernmethoden.de/lernmethoden-lernen-aber-wie/assoziatives-denken-und-sprachwortschatz-erweitern/

Mittwoch, 1. April 2020

Cosa è lo >Schattensprechen< di Vera F. Birkenbihl ?



Nel Metodo Birkenbihl la ripetizione orale si colloca nella fase 4, riservata alle attività.
La si inizia, cioè, quando ormai si comprende TUTTO il brano parola per parola, senza più bisogno di leggere anche nella versione a velocità normale.
A questo punto tra le attività del Metodo Birkenbihl viene inserito lo
>Schattensprechen< (Ombraparlare),
molto utile come esercizio di pronuncia e di intonazione. Si chiama Schattensprechen perchè si ripete quanto dice l'insegnante con qualche attimo di ritardo. Ci si trova così ad imitare la voce del lettore madre lingua nelle piccole pause tra una parola e l'altra, seguendolo come se si fosse appunto la sua ombra.
Io dico sempre nei miei corsi : venitemi dietro attaccati come i vagoni alla locomotiva.😄
Per farvene una idea più concreta, ho caricato una prova audio del mio Schattensprechen, mentre mi alleno nella pronuncia dello spagnolo con il Corso Birkenbihl (Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Ausschnitt aus dem Prolog)
Quando con la versione lenta non avete più problemi, potete fare lo stesso esercizio anche con la versione a velocità normale e con tratti di frasi più lunghi, stoppando all'occorrenza il vostro audio, per darvi il tempo di star dietro all'insegnante, senza stressarvi.
Vi auguro buon divertimento con lo Schattensprechen- Ombraparlare

DEUTSCHE VERSION
In der Birkenbihl-Methode findet die mündliche Wiederholung in der Phase 4 der Aktivitäten statt. Also wenn man bereits den ganzen Text Wort für Wort  auch in der normalen Geschwindigkeitsversion versteht, ohne unbedingt mitlesen zu müssen. Dann kann man anfangen, die Ausprache und Satzintonation im >Schattensprechen< zu trainieren
Beim Schattensprechen sprechen sie einen Satz oder einen Teil davon dem Muttersprachler mit einer leichten Verzögerung nach. Man gerät so unwillkürlich in die Pausen, die der Muttersprachler zwischen den Wörtern macht, und folgt ihm eben wie sein Schatten.
Ich sage in meinen Klassen immer: Folgt meiner Stimme, wie die Wagons der Lokomotive.😄
Hier habe ich als Beispiel einen Ausschnitt aus meinem spanischen Schattensprechen hochgeladen (aus: Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Prolog, Ausschnitt)
Wenn das Schattensprechen mit dem langsamen Text gut geht, kann man die Übung auch mit der normal gesprochenem Aufzeichnung anfangen, vielleicht indem man zu Anfang, den Text stoppt, um sich die Zeit zu geben, ganze Sätze stressfrei nachzusprechen.
Viel Spaß beim Schattensprechen!

Links zum Deutsch lernen

  https://deutsch.lingolia.com/de/wortschatz/laender-nationalitaeten https://www.dwds.de/wb/Spaziergang#etymwb-1