Sonntag, 3. Mai 2020

La decodifica : l'anello rimosso tra traduzione e testo originale

la decodifca è il primo dei quattro passi del Metodo di Vera F. Birkenbihl. Essa consiste nella traduzione parola per parola di un testo straniero.
o procediamo dall'originale alla traduzione o dalla trad all'originale, ma non sostiamo nella zona d'ombra tra i due, e invece è lì che avviene il passaggio dall'una all'altra , il guado che ci consente di comprende come sono arrivato allla traduzione: capendo l'originale prima di tutto.
L'anello di congiunzione tra originale e traduzione è stato tolto, è sparito, ma nessun traduttore è arrivato allla traduzione senza decodificare parola per parola.ed è qeusto linguaggio che consente di costruirci i binari neuronali necessari per imparare a pensare nella lingia staniera
La decodifica è l'anello mancante rimossa, dimenticata così come ci dimentichiamo che le idee sono nate dal tatto perché oramai siamo cosi abituati a tastare con gli occhi che siamo convinti di avere riceuto le idee direttamente dal senso della vista. La decodifica è la parte tattile dell'apprendimento linguistico. E' il procedere lento e graduale, a tastoni e per tentativi di chi esplora un terreno sconosciuto. è  .lo spazio chiaro scuro dove possiamo capire la lingua, li la vediamo nel suo abito focloristico originario prima che le venga infilato l'abito univformante della traduzione.0dimensione interspazionale, dimensione intermedia, questo è un linguaggio, il terzo linguaggio tra originale e lingua madre,

Nessun traduttore primordiale è divenuto tale prescindendo dal primo lento e progressivo decodificare parola per parola, interrogandosi a volte lungamente sul modo in cui quello stesso contenuto potesse essere travasato nel propria lingua. Tradurre significa travasare contenuti similmente ad pianta, da un vaso ad un altro, da un terreno nordico, pieno di brughiera e basse maree, battuto dal vento  ad uno collinoso, accarezzato dal sole brulicante, ricco di flora mediterranea. Il risultato? il percorso di mezzo in cui la pianta non era nè l'una nè l'altra ma una commistione di entrambi è sparita.
Come le idee nascono dalla mano così la traduzione nasce dalla decodifica.
Decodificare significa visualizzare il folclore di una lingua. Se vi mostrassi su un palcoscenico cinque coppie di balleini, ognuno con l'abito folcloristico della propria nazione sareste perfettamente in grado di indicarmi la coppia tedesca, russo, tailandese , america o francese. ma se facessimo indossare a tutti giacca e cravatta o dei taileur non sarebbero più distinguibili così facilmente distinguibili. Senya caratteri somatiicit tipici non lo sarebbero infati per nulla. La stessa cosa succede dse traduzionaomo nell nostra lingua madre : infiliamo al idioma straniero il nostro abito nascondendo quello originale. Non ne vediamo più le singolarità. la decodifca invece le mette in risalto. parliamo finalmente la nostra lingua madre come se fossimo cinesi, tedeschi, portoghesi, serbi...è qui, in questo sparlare la nostra lingua che diamo al nostro cervello la possibilità di iniziare a costruire i binari neuronali neccasri per interiorizzare la lingua che desieriamo imparare. la decodifca altro non è che la fase tattile del nostro percepire neuronale intellettuale boh.

Io uso la decodifica non solo come una attività introduttiva transitoria. La uso come terzo linguaggio che si interpone tra la lingua originale e la traduzione.
uno costruisce non semplicemtne un testo ma le modalità di interazione che da questo testo scaturiscono in quanto insieme di idee dette e non dette. Esempio proflo  Lorenzo: giocavo basket da bambino , poi ho dovuto smettere , ora faccio l'arbitro. Ora mi viene da chiedere perchè hai smesso? e par farlo devo riprendere la parte del testo : hai detto che non ci puoi più giocare, ma perchè cosa è successo?... vedi Giulia che si sogna le domande da farmi ...

Il tema scritto in lingua : Correzioni in progress !

Quando correggo temi scritti mi accorgo sempre di nuovo che attraverso una prima fase, in cui vedo soprattutto 1.errori grammaticali 2.errori di sintassi  3.sviste nella scelta lessicale
E' normale che in principio ci si focalizzi sulla correzione al dettaglio preoccupandosi che  grammatica e sintassi funzionino. Ci si sente come giardinieri di fronte all'aiuola dalla quale tocca tirar via erbaccia e fogliame secco. Tuttavia, se ci si limita a questo, il brano corretto ha davvero vita molto breve, per non parlare del fatto che, le correzioni apportate difficilmente vengono assimilate in modo duraturo dal destinatario, anche nel caso in cui legga le modifiche con molta attenzione. A scuola poi si guarda subito il voto e quasi sempre la vita quel brano finisce lì. Se è andato male, d'altro canto, spesso il consiglio sarà : studia di più la grammatica!
Ogni brano che un insegnante di lingua chiede di produrre ai suoi discenti, cela, invece, delle straordinarie potenzialità narrative, che andrebbero valorizzate di più. E' vero che spesso non risaltano subito all'occhio. Ma quando mi prendo il tempo di rileggere il testo già corretto,  magari dopo una pausa, comincio ad avvertire quanto carattere espressivo e narrativo contenga in nuce. Soprattutto nel momento in cui inizio a leggere quel brano a voce alta per farne una registrazione in formato mp3.  Perché appunto nel leggere a voce alta, mi rendo veramente conto non solo cosa funzioni realmente in quel testo-allievo©,come li chiamo io, a livello espressivo, ma anche come si potrebbe migliorarne l'autenticità. Sovente mi capita infatti che devo stoppare e rifare la registrazione, perché quella frase che pensavo di voler leggere così com'era scritta, mi è invece venuta fuori lievemente diversa, magari con un inserimento istintivo di un'espressione enfatizzante, di un modo di dire, di un'esclamazione, di una formula idiomatica, che nascono spontaneamente in chi è madrelingua. A questo punto inizia la trasformazione del brano iniziale attraverso una prima rielaborazione fino , tal volta,  ad una vera e propria ri-creazione. (Un procedere che ha dato poi origine alla mia idea di laboratori di scrittura creativa decodificata in lingua.) L'allievo riceverà a questo punto non solo la prima correzione grammatico-sintattico-lessicale, bensì anche le successive rielaborazioni. L'ultima versione sarà quella che registro due volte: la prima, leggendo in modo cadenzato, molto lentamente, e la seconda leggendo a velocità normale.  In questo modo l'allievo potrà utilizzare negli ascolti attivi e passivi testi propri, che parlano di lui. Il risultato è una vera e propria "lievitazione",di crescita sia della proprietà di linguaggio che della capacità espressiva orale dell'allievo.  I famigerati temi scritti sono così destinati ad un arco di vita molto più lungo, che oltrepassa di gran lunga la mera correzione grammatico-sintattico-lessicale, favorendo l'autenticità espressiva e soprattutto motivando tantissimo i discenti a scrivere testi loro. Ma non di solo ascolto è fatto l'interiorizzazione di una lingua!
Interessante a questo punto diventa infatti inserire su questo brano nuovo, la decodifica in Ital-Deutsch, procedendo nuovamente alla traduzione parola per parola, specie nei corsi principianti, dando l'opportunità di assimilare le nuove strutture ed il lessico a livello neuronale in modo profondo.   .
E naturalmente il nuovo testo potrà generare i 3 esercizi cloze + 1 : il testo in tre stesure di cui la prima sarà priva di sostantivi, la seconda priva dei verbi , la terza senza preposizioni, articoli, aggettivi, seguiti dal + 1 , cioé dal Kontra, ovvero contro-decodifica. In questo modo si richiude il cerchio delle quattro fasi del Metodo di apprendimento delle lingue Vera F. Birkenbihl . Si chiude e si riapre continuamente anzi, perché i componenti di un gruppo possono scambiarsi i testi con relativi esercizi. Naturalmente le attività da fare su un testo non si esauriscono con la formula 3+1, ma sono solitamente il primo gruppo, sui quali si vanno poi a definire anche le attività per migliorare la scrittura e la produzione orale.
Questo modo di utilizzare i testi dei miei allievi ( testi-allievi© o testi-figli©)  nati come una sorta di eco ad un primo testo scritto da me (o anche da una/un compagna/o), costituisce l'essenza della mia Didattica per cerchi concentrici© (Didattica Concentrica© - Concentric Lern & Teach System© - Konzentrisches Lehr & Lern System©).  

Mittwoch, 29. April 2020

Parlamolo strano! Ma che lingua è?


cosa mi direste se io parlassi italiano così?



 
Quella-volta-che io lì giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:


non così tanto a-causa allo Caduta,

bensì poiché io Paura avevo, a-mia  Nonna di dire,
 che io una delle-sue Abeti  rottofatto  avevo.









Als                       ich da lag,         war ich zunächst       ziemlich   erschrocken:
Quella-volta-che io    giacevo, ero io dapprincipio alquanto spaventata:
nicht so    sehr   wegen    dem Sturz,
non  così tanto a-causa allo Caduta,
sondern weil      ich Angst hatte,   meiner Oma    zu sagen,
bensì    poiché io  Paura avevo, a-mia  Nonna di dire,
dass  ich eine ihrer         Tannen kaputtgemacht hatte.
che   io   una delle-sue Abeti    rottofatto         avevo.

L'importanza dello story telling nella didattica delle lingue

Quando porto in classe testi scritti da me, che rivelano qualcosa della mia personalità e della mia vita, di norma si rafforza l'intesa tra me e il gruppo che alleno. E al contempo vedo aumentare la loro motivazione per l'apprendimento della lingua straniera e la voglia di esprimersi.
Le storie affascinano sempre, a maggior ragione, se parlano di vita vissuta, di sentimenti,di problemi reali, grandi o piccoli che siano, di scoperte, di sfide, di successi,di casini. La componente propriamente umana,che viene fuori, unisce , abbatte soggezione, crea terreno fertile per costruire competenze.
Usate le tante storie della vita quotidiana per coinvolgere i vostri discenti a fare lo stesso. Creare storie modello mi ha fatto ricevere sempre in cambio la ripetizione-moltiplicazione di copie-non-copie, perché solo formalmente simili, piene di contenuti sfaccettati e sempre diversi.
Io non ho UN corso. Io con questo sistema ho TANTI CORSI QUANTI NE FACCIO 😆💪💪

Dienstag, 28. April 2020

La lista delle associazioni di Mäntylä: un altro modo di consolidare il lessico di una lingua straniera



La Lista Mäntylä deve il suo nome al professore  di psicologia cognitiva Timo Mäntylä (Università di Stoccolma). Basandosi sulle sue idee, Vera F. Birkenbihl  sviluppò l'idea di questo esercizio per  ampliare la capacità del pensiero associativo.
Si tratta di elencare dieci termini concreti o astratti e di segnare accanto ad ognuno le prime tre associazioni che vengono in mente entro 30/60 secondi.
Dopo si metterà questa lista ben conservata da qualche parte, sicuri di non scordarsi di riprenderla in mano la sera, il giorno o la settimana o il mese dopo: allora si dovranno però leggere solo le associazioni, tenendo coperte le parole della lista, per vedere se, dalle sole associazioni, si riesce a risalire al termine che le ha originate. Se le associazioni sono "pulite", si riuscirà facilmente a recuperare la parola che ne fa capo. Se le associazioni sono invece troppo generiche, sarà più difficile e in alcuni casi non ci si riuscirà. Tramite questo esercizio si impara
1. a trovare associazioni sempre più pertinenti e precise, che esprimano le caratteristiche univoche di ogni concetto, focalizzandosi sul suo aspetto essenziale (ciò che in tedesco si definisce come das Wesentliche).
2. si velocizza il recupero di idee dal nostro archivio cognitivo interiore.
Vera F. Birkenbihl adopera in questo contesto spesso la metafora della memoria come comodino con tanti cassetti. In ognuno abbiamo depositato il nostro sapere, accumulatosi negli anni della nostra vita. Ma i cassetti spesso rimasti chiusi da così tanto tempo, che molte cose non riusciamo più a tirarle fuori, nemmeno quando magari ci sarebbero utili. Abbiamo la sensazione di un antico sapere vago e lontano, senza tuttavia riuscire a metterci le mani. "E' passato troppo tempo da quando l'ho studiato, praticato, usato..." diciamo allora, "non mi ricordo più, però lo sapevo!" Con il gioco delle liste Mäntylä è allora come rimettere olio nelle cerniere dei cassetti, consentendoci un sempre più facile accesso a quanto era sepolto nello scantinato della nostra memoria.
3.si ampliano le nostre cognizioni e percezioni del mondo, incamerando nuovo sapere,  diventando più consapevoli di quanto la nostra mente compie continuamente attività associative.
4.si stimola l'agilità cerebrale, creandosi una delle migliori difese contro l'Alzheimer, se fatto regolarmente, varie volte durante la settimana. Da tenere conto che soprattutto le persone anziane poco abituate a fare giochi mentali, non più allenati allo studio, restii ad imparare lingue, molto dipendenti dalla televisione, troveranno le liste Mäntylä faticose all'inizio e non vorranno farle. Vale la pena insistere e provare con dolce determinazione (magari riducendo il numero dei termini a 5 o anche tre, per aumentarli poco per volta). Più alta è la loro resistenza , più è segno che il cervello già si è impigrito e più sarebbe il caso di dargli una scrollata.

Come si può usare questo esercizio in una lezione di lingua (o anche per una nuova lezione di biologia, storia, filosofia ecc)?

Prima di leggere un nuovo brano in lingua, scegliendo per la lista da distribuire alla classe, i termini chiave del testo (non più di dieci). Possono essere verbi , sostantivi, aggettivi.
I termini possono essere anche nuovi. In questo caso, si potrà chiedere ai discenti (eventualmente divisi in gruppi), di cercare la parola nuova sul vocabolario bilingue (se sono principianti assoluti) o monolingue, se sono più avanzati. Si procederà quindi a trovare insieme il significato. A questo punto si chiede di segnare entro pochi secondi le prime tre associazioni che vengono in mente.
Si procederà così parola per parola. Alla fine si chiederà di conservare la lista per la fine della lezione e si inizia a leggere il nuovo testo. Nuovo, sì, eppure avrà l'aria conosciuta non appena i discenti ritroveranno in esso le parole della lista di Mäntylä. Ora avranno in mente il significato, che consentirä loro di penetrare meglio, con maggiore scioltezza e un senso di confidenza un testo pseudo-nuovo. Potranno al contempo verificare, se le loro associazioni si allineano bene con il significato della parola in quel dato contesto oppure se devono modificarle.
Alla fine della lezioni (non necessariamente subito dopo la lettura del testo) si potrà chiedere di riprendere la lista, coprendo (o piegando via) le parole dell'elenco e controllare se, dalle sole associazioni, riescono a risalire alla parola alla quale si riferiscono.
Alla prossima lezione si possono prendere alcune o anche tutte le parole della lista e far rifare le associazioni come esercizio di consolidamento e anche di riscaldamento neuronale.

Notizie dalle lezioni: collega con podcast
Con il gruppo A2 avevo letto il mio racconto breve Das Tannenkletterkind. Inserito per interiorizzare l'uso nel passato delle congiunzioni subordinanti als (quella volta che) e wenn (ogni volta che), entrambe normalmente tradotte in italiano con "quando" e perciò non facili da usare in modo corretto.
Non mi era venuta l'idea di partire con una lista Mäntylä prima della prima lettura. Avevamo direttamente letto e decodificato insieme. Poi hanno ascoltato in attivo e passivo per una settimana gli mp3 lento e normale del testo. Questo gruppo di studenti spesso ascolta troppo poco tempo in attivo (leggendo il testo  in fase di ascolto rallentato attivo). Conseguentemente l'interiorizzazione del vocabolario avviene molto lentamente. Ho pensato quindi di fare una lista Mäntylä, scegliendo dalla Lista ABC fatta, alcuni verbi al passato, sostantivi e aggettivi.
Ero curiosa di vedere cosa avrebbero prodotto e sono rimasta veramente contenta: come associzioni sono venute moltissime immagini contenute nel testo, collegando talvolta anche un verbo della lista con un sostantivo che invece non avevo inserito, ma che nel testo erano in relazione. Lo trovo fantastico. Anche perché si genera un momento di sinergia bellissimo tra il coach che getta nel gruppo una delle parole del testo e i discenti che rispondono con associazioni miste sia personali che del testo. Funziona una meraviglia. Anche perché come Trainer linguistica mi pare di essere veramente l'allenatore che sta a bordo campo,esultando per i goal della sua squadra!
datemi retta: usate le liste di Mäntylä, qualunque cosa voi insegnate!

























https://www.kuntermanns-lern-werkstatt.de/lernstudio/werkzeugladen.html

https://akademie-fuer-lernmethoden.de/lernmethoden-lernen-aber-wie/assoziatives-denken-und-sprachwortschatz-erweitern/

Mittwoch, 1. April 2020

Cosa è lo >Schattensprechen< di Vera F. Birkenbihl ?



Nel Metodo Birkenbihl la ripetizione orale si colloca nella fase 4, riservata alle attività.
La si inizia, cioè, quando ormai si comprende TUTTO il brano parola per parola, senza più bisogno di leggere anche nella versione a velocità normale.
A questo punto tra le attività del Metodo Birkenbihl viene inserito lo
>Schattensprechen< (Ombraparlare),
molto utile come esercizio di pronuncia e di intonazione. Si chiama Schattensprechen perchè si ripete quanto dice l'insegnante con qualche attimo di ritardo. Ci si trova così ad imitare la voce del lettore madre lingua nelle piccole pause tra una parola e l'altra, seguendolo come se si fosse appunto la sua ombra.
Io dico sempre nei miei corsi : venitemi dietro attaccati come i vagoni alla locomotiva.😄
Per farvene una idea più concreta, ho caricato una prova audio del mio Schattensprechen, mentre mi alleno nella pronuncia dello spagnolo con il Corso Birkenbihl (Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Ausschnitt aus dem Prolog)
Quando con la versione lenta non avete più problemi, potete fare lo stesso esercizio anche con la versione a velocità normale e con tratti di frasi più lunghi, stoppando all'occorrenza il vostro audio, per darvi il tempo di star dietro all'insegnante, senza stressarvi.
Vi auguro buon divertimento con lo Schattensprechen- Ombraparlare

DEUTSCHE VERSION
In der Birkenbihl-Methode findet die mündliche Wiederholung in der Phase 4 der Aktivitäten statt. Also wenn man bereits den ganzen Text Wort für Wort  auch in der normalen Geschwindigkeitsversion versteht, ohne unbedingt mitlesen zu müssen. Dann kann man anfangen, die Ausprache und Satzintonation im >Schattensprechen< zu trainieren
Beim Schattensprechen sprechen sie einen Satz oder einen Teil davon dem Muttersprachler mit einer leichten Verzögerung nach. Man gerät so unwillkürlich in die Pausen, die der Muttersprachler zwischen den Wörtern macht, und folgt ihm eben wie sein Schatten.
Ich sage in meinen Klassen immer: Folgt meiner Stimme, wie die Wagons der Lokomotive.😄
Hier habe ich als Beispiel einen Ausschnitt aus meinem spanischen Schattensprechen hochgeladen (aus: Spanisch 1 für Einsteiger, Die Birkenbihl-Methode,Audio-Sprachkurs, Breuer&Wardin Verlag, Prolog, Ausschnitt)
Wenn das Schattensprechen mit dem langsamen Text gut geht, kann man die Übung auch mit der normal gesprochenem Aufzeichnung anfangen, vielleicht indem man zu Anfang, den Text stoppt, um sich die Zeit zu geben, ganze Sätze stressfrei nachzusprechen.
Viel Spaß beim Schattensprechen!

Montag, 30. März 2020

Come posso interiorizzare al meglio TUTTE le parti del discorso di un testo e non solo una parte?

Siete già abbastanza avanti con il vostro attuale testo, avete fatto la decodifica, l'ascolto attivo e continuate a portarvi dietro il file audio per l'ascolto passivo praticamente ovunque, tuttavia quando si tratta di fare gli esercizi con le parole mancanti (i cloze) o la decodifica all'incontrario (cercare di ricostruire frase per frase il testo nella lingua straniera,partendo dal testo decodificato nelle vostra lingua madre), vi sentite ancora insicuri.   
In particolare con le preposizioni e/o gli articoli, ma anche con gli aggettivi (nella lingua tedesca pure declinati!Mamma mia!!), alcuni verbi o sostantivi, andate a tastoni, cercando troppo a lungo o invano la parola giusta...

E allora che fare? Beh, naturalmente è opportuno continuare ad ascoltare passivamente, perché il testo deve ancora "maturare" nel vostro cervello.

Tuttavia, avete in mano un altro potente strumento del Metodo Birkenbihl per sostenere questo processo:
RIPRENDERE  l'ascolto attivo ASCOLTANDO il testo in lingua straniera MENTRE LEGGETE la riga inferiore DECODIFICATA.
Questo è importante perché, se si salta troppo presto dal rigo inferiore decodificato a quello superiore della lingua straniera, il cervello potrebbe non avere avuto abbastanza tempo (che può essere più o meno lungo per ognuno, non esiste un'indicazione generale per tutti) per ancorare tutte le parti del discorso nella memoria a lungo termine. Può anche accadere che al posto della parola che si sta cercando, venga invece in mente quella parola in un'altra lingua. Questo è abbastanza naturale, perché il vostro cervello cerca nei suoi cassetti interni (vedi Vera F. Birkenbihl, metafora del cassetto, archivio interno) la parte appropriata (come nel gioco del memory) e vi tira fuori ciò che trova pronto all'uso.Se avviene questo, è un chiaro segno che si dovrebbe combinare ancora per qualche altro tempo l'ascolto attivo con la lettura del rigo decodificato.
Ben inteso: se mentre leggete il rigo sottostante visualizzate anche quello superiore, va bene. In realtä per quanto vi sforziate di concentrarvi su uno solo dei due righi, inevitabilmente visualizzate con la coda dell'occhio sempre anche l'altro. Ma questo va bene. State imparando incidentalmente anche il rigo visualizzato inconsciamente. Deve essere così!Aiuta la interiorizzazione.
Un altro valido aiuto nell'interiorizzazione del lessico è dato dall'ascolto ATTIVO e PASSIVO della VERSIONE SINCRONIZZATA. Qui infatti il testo vien letto alternando ogni frase o mezza frase in lingua straniera con quella decodificata nella lingua madre.
Questi mp3 chiamati SYNCRO sono particolarmente prezioso nei casi in cui
  • la lettura è percepita come faticosa
  • è impossibile leggere per vari motivi,
  • si hanno difficoltà di apprendimento
Anche con questa versione SYNCRO si possono fare gli esercizi di ripetizione del Gedankensprechen©, Schattensprechen e Chorsprechen, con la particolarità , che qui si ripeterà anche la versione stramba della decodifica. Perché? Perchè insegna al vostro cervello a pensare nella lingua straniera e a costruire il pensiero secondo le regole della sintassi della lingua che volete imparare.

Ascoltare per credere! 😇  Se avete domande scrivete! Buon ascolto!


DEUTSCHE FASSUNG
Wie kann man am besten die kleineren Teile des Satzes wie Präpoitionen, Artikel, Adjektive verinnerlichen?
Sie sind mit Ihrem aktuellen Text schon recht weit fortgeschritten, Sie haben ihn dekodiert, aktiv gehört und nehmen die Audiodatei zum passiven Hören fast überall mit hin, aber sind trotzdem immer noch unsicher, wenn es um die Rückwärtsdekodierung geht (versuchen den verdeckten Satz in der Fremdsprache zu rekonstruieren, indem man vom dekodierten Text in der Muttersprache ausgeht). Besonders bei Präpositionen und/oder Artikeln, aber auch bei Adjektiven (auch noch dekliniert im Deutschen!Du meine Güte!) fühlen sie sich immer noch etwas im Dunkeln, suchen noch zu lange nach dem richtigen Wort oder finden es gar nicht ...

Und nun? ja, natürlich weiter passiv hören, der Text muss noch "heranreifen" in ihrem Gehirn.

Allerdings haben Sie noch ein weiteres mächtiges Werkzeug der Birkenbihl-Methode in der Hand um diesen Prozess zu fördern, und zwar die
Wiederaufnahme des aktiven Zuhörens, indem Sie den Text in der Fremdsprache hören und die untere, dekodierte Zeile mitlesen.
Das ist wichtig, denn , wenn Sie zu früh von der unteren Zeile auf die obere der Fremdsprache rüberspringen, hat unter Umständen Ihr Gehirn keine ausreichende Zeit gehabt (die bei jedem mehr oder weniger lang sein kann, da gibt es keine allgemeine Zeitangabe), die "Zwischenwörter" im Langzeitgedächtnis zu verankern. Da kann dann auch vorkommen, dass Ihnen statt des gesuchten Wortes, eines aus einer anderen Sprache einfällt. Das ist ganz natürlich, denn Ihr Hirn sucht in seinen inneren Schubladen (vgl.Vera F. Birkenbihl, Schubladen-Metapher, inneres Archiv) nach dem passenden Teil (wie in einem Memory-Spiel) und holt das hervor, was ihm am nächsten GREIFbar ist. Dabei kann es natürlicherweise auch Worte aus eben anderen Sprachen, die sie sprechen, heranziehen. Das ist dann ein klares Zeichen dafür, dass man doch noch mal eine Weile zurückgehen sollte, auf das erste aktive Hören, bei dem man die dekodierte untere Zeile mitliest.
Eine weitere, sehr interessante Möglichkeit die Verinnerlichung des Wortschatzes zu unterstützen ist das wiederholte aktive Hören (also das konzentrierte, bewusste ANHören) einer synchron gesprochener Hördatei, In einem synchron gesprochnem Text wird jeder Satz oder Halbsatz erst langsam in der Fremdsprache vorgelesen und gleich danach in der dekodierten Muttersprache.
Die synchrone Version eignet sich besonders 
  • bei Lernschwächen  
  • wenn das Lesen auch mit einer Audiolektüre immer noch als ermüdend empfunden wird, 
  • bei Unmöglichkeit zu lesen, aus anderen Gründen. 
Mit der synchronen Doppelversion kann man dann auch gut Gedankensprechen©, Schattensprechen und Chorsprechen üben. Das geht und bringt was!
Versuchen Sie es mal  und schreiben Sie, wie es läuft!

Bei Fragen einfach fragen!
Viel Spaß beim Hören 😉

Links zum Deutsch lernen

  https://deutsch.lingolia.com/de/wortschatz/laender-nationalitaeten https://www.dwds.de/wb/Spaziergang#etymwb-1